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Il Liceo Galilei di Potenza e l’adeguamento sismico dell’Ospedale San Carlo

21/09/2023

Salute, prevenzione dei rischi e potenziamento strutturale dell’ospedale cittadino, benessere dell’intera comunità. Sono questi i concetti chiave che hanno stimolato la passione degli studenti e delle studentesse del Liceo Galilei di Potenza nell’azione di monitoraggio civico che hanno portato avanti. Un impulso proveniente non solo da una classe, ma da ben due team che hanno svolto il monitoraggio in edizioni differenti del percorso didattico grazie alla sapiente guida della professoressa Maria Rosaria Sabina, che ogni anno propone  ASOC tra le attività previste dal PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento).

Il progetto osservato dai team Health Workers e 3BinCorsia riguarda i lavori per l’adeguamento sismico dei padiglioni M2, M3, I4, I5 e I6 dell’Ospedale San Carlo di Potenza. I primi lo hanno fatto nell’anno in cui la pandemia ha rimodulato le nostre vite e ancor di più tutto il sistema sanitario. I secondi hanno continuato a percorrere la strada intrapresa dai propri compagni cercando di approfondire un ulteriore intervento di potenziamento infrastrutturale, mossi dall’obiettivo di contribuire attivamente e di permettere ai cittadini di osservare con una lente di ingrandimento “privilegiata” l’andamento dei lavori.

Ma i ragazzi non si sono fermati agli step didattici previsti dal progetto ASOC. Dopo un anno esatto dalla conclusione del percorso, grazie al format “ASOC Experience” ideato con lo scopo di valorizzare il monitoraggio civico svolto dalle classi partecipanti negli anni precedenti, sono tornati a osservare gli interventi, interpellando nuovamente gli esperti e i tecnici responsabili, al fine di raccogliere risposte e ulteriori spunti di riflessione.

“La decisione è ricaduta su questo progetto perché riguarda una questione molto cara a tutti i cittadini: la messa in sicurezza di una struttura essenziale per il benessere della comunità. Se i lavori riuscissero a essere portati a termine si migliorerebbe la funzionalità non solo dei padiglioni interessati, ma dell’intero complesso sanitario che, trovandosi in una regione ad alta sismicità, necessita di strutture forti e funzionalmente efficaci”. Così ci racconta la professoressa che ha iniziato questo viaggio civico nell’annualità 2019-2020, incoraggiata dalla Dirigente scolastica Lucia Girolamo.

Dopo le profonde ferite del terremoto dell’80, la regione Basilicata e i suoi cittadini hanno a cuore tutte le vicende legate alla questione antisismica. E quando queste si intrecciano con quelle della sanità regionale, l’attenzione è ancora più alta.

Dal blog del team Health Workers, che sono riusciti a ottenere un’intervista con l’allora MInistro per la Salute Roberto Speranza, si evince che “da circa dieci anni l’ospedale San Carlo di Potenza collabora con l’Università degli Studi della Basilicata con lo scopo di conoscere la vulnerabilità del territorio. Da questa analisi risultano più a rischio i padiglioni A-B-C-I-L-M, in quanto più alti e anche più vecchi. Per risolvere questa problematica è necessario provvedere all’abbattimento o all’adeguamento

Nello specifico, per i padiglioni M2-M3 sono stati stanziati 4 milioni di euro di risorse della coesione, una parte utilizzata per le spese tecnico-progettuali. I lavori sarebbero dovuti iniziare dopo l’approvazione del progetto esecutivo per la costruzione di strutture isolate alla base per garantire maggiore sicurezza in caso di terremoto, ma ancora oggi, a causa dei ritardi accumulati non solo per la situazione pandemica, l’intervento non è stato ancora ultimato.

Irene Santoro nel 2019 ha seguito questo percorso con i suoi compagni, oggi ha 20 anni e studia Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare alla Sapienza di Roma, ma continua a ricordare con grande entusiasmo l’esperienza di monitoraggio civico. “Il nostro percorso con A Scuola di OpenCoesione - racconta - è stato intriso di significati profondi, poiché sviluppatosi in un momento storico atipico, che ha toccato tutti da vicino facendoci riscoprire l’importanza e la bellezza della solidarietà, di cui ASOC è stato un esempio. In questo modo abbiamo compreso ancor di più quanto sia importante essere cittadini attivi e sensibili ai problemi della nostra piccola comunità, soprattutto durante un’emergenza sanitaria di questa portata. Abbiamo dovuto essere uniti come team anche a distanza, e ciò ci ha insegnato il valore dell'informazione e il potere formativo delle tecnologie e del digitale

Il forte senso di responsabilità si percepisce anche dal nome che gli studenti e le studentesse hanno scelto per la loro ricerca: “Ci siamo sentiti e abbiamo invitato tutta la cittadinanza a essere piccoli operai della salute - continua Irene - per dare un contributo concreto alla nostra regione, lavorando alla costruzione di una sanità migliore. In fondo il progetto che abbiamo deciso di monitorare non riguarda solo ed esclusivamente i lavoratori coinvolti, ma l’intera collettività, che ha l’obbligo di interessarsi a tutto ciò che concerne la salute e la sicurezza”.

Questo è lo spirito con cui la classe ha affrontato il monitoraggio civico nell’anno del Covid-19 e che ha influenzato l’anno dopo anche il gruppo 3BinCorsia.

Rosa De Carlo a breve lascerà la sua regione per studiare altrove e ci racconta che la cosa che più di tutte ha stimolato il suo interesse è stato proprio l’aspetto concreto del progetto. “La possibilità di conoscere in maniera trasparente l’importo di questi interventi - dice - e di comprendere lo sforzo economico che c’è dietro opere infrastrutturali di questo tipo, ha reso l’attività di Alternanza Scuola Lavoro ancora più interessante. Inoltre, avere la possibilità di confrontarsi con i referenti progettuali, è stato arricchente da diversi punti di vista.”

Nell’edizione 2020-2021, con tutte le restrizioni ancora in atto per via della pandemia, il team ha potuto monitorare un ulteriore investimento relativo al San Carlo di Potenza, questa volta apprezzando l’impiego di nuove tecnologie e materiali innovativi. Ma non solo! Dalle interviste effettuate, gli studenti e le studentesse hanno scoperto che dall’adeguamento dei padiglioni e dal contesto emergenziale è nata l’esigenza di istituire il Trauma Center, che sarà costituito da 8 salette, e ai piani superiori saranno presenti sale operatorie, adatte per accogliere pazienti dal primissimo livello di emergenza al medio. Le motivazioni della costruzione di questo nuovo centro sono:

  • sanitarie, per un intervento più immediato;

  • logistiche, per separare il flusso di pazienti interni, da quelli provenienti dall'esterno;

  • sismiche, poiché il padiglione A, che verrà demolito in futuro (perché costruito prima che Potenza entrasse in zona sismica), non è utilizzato, se non per una sala operatoria centrale, che verrà spostata nel Trauma Center.

All’inizio del monitoraggio - spiega la professoressa Sabina - il progetto non era stato ancora avviato. Fu proprio questo il motivo che accese la miccia della loro curiosità. Un anno dopo gli studenti sono tornati sul luogo per visitare il cantiere e rivolgere nuove domande sullo stato dell’intervento e hanno appreso con sorpresa che i lavori erano iniziati”.

L’Ospedale, cuore pulsante di un’intera comunità ed eccellenza regionale, ha i riflettori puntati. I giovani cittadini monitoranti di ASOC non mollano la presa. Nonostante siano andati a studiare altrove, oggi non smettono di interessarsi alle questioni più rilevanti a livello locale, diffondendo tra i coetanei, e non solo, un messaggio importante, quello della necessità di mettersi in gioco e prendersi cura del bene pubblico.

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