Data Card - La politica di coesione e lo sviluppo delle competenze

19/04/2024

L'Anno europeo delle competenze, promosso dalla Commissione europea e in corso fino a maggio 2024, ha l'obiettivo di rafforzare la capacità dei cittadini degli Stati membri di partecipare al mercato del lavoro e dare nuovo slancio al raggiungimento degli obiettivi sociali dell'UE per il 2030, che auspicano il coinvolgimento di almeno il 60% degli adulti in attività di formazione e l'occupazione per almeno il 78% della popolazione adulta.

L'iniziativa vuole inoltre contribuire a conseguire gli obiettivi della bussola per il digitale 2030, dotando almeno l'80% degli adulti di competenze digitali di base e dando lavoro a 20 milioni di esperti informatici.

Attualmente più di tre quarti delle imprese dell'UE dichiarano di avere difficoltà a trovare lavoratori con le competenze necessarie, mentre solo il 37% degli adulti intraprende regolarmente attività di formazione.

Competenze quindi o, usando un vocabolo anglosassone largamente diffuso e riconosciuto anche in Italia, skills. Si parla dunque di digital skills ma anche di upskilling e reskilling, quando si è di fronte all'esigenza di offrire nuove opportunità, attraverso percorsi di formazione capaci di traghettare nel presente professionalità che si sono magari sviluppate in un tempo passato. "Lo sviluppo e il riconoscimento di queste competenze svolgono un ruolo importante nella promozione della crescita economica sostenibile, dell'inclusione sociale e della competitività. L'UE sostiene i datori di lavoro, i lavoratori e gli istituti di formazione nella promozione di queste competenze" spiega il portale dedicato della Commissione europea.

Per lo sviluppo delle competenze e la riqualificazione professionale l'UE mette a disposizione ingenti finanziamenti e un'ampia assistenza tecnica. Il principale strumento dell'UE per investire nelle persone nell’ambito delle politiche di coesione è il Fondo Sociale Europeo. Nel ciclo di programmazione 2014-2020 parte delle risorse FSE hanno finanziato il Programma operativo nazionale Iniziativa occupazione giovani (Pon Iog), per il contrasto alla disoccupazione giovanile. Il Programma rientra nella strategia europea che ha dato origine anche alla Garanzia Giovani e ha un ruolo chiave nell’affrontare in maniera unitaria il problema della disoccupazione e dell’inattività dei giovani nel nostro Paese. Il Pon Iog (oltre 230mila progetti monitorati su OpenCoesione al 31 dicembre 2023, per un costo pubblico di 2 miliardi di euro) rappresenta il principale strumento di realizzazione della Garanzia Giovani in Italia. L’attuazione è quasi interamente demandata alle Regioni, organismi intermedi del Pon, che programmano e realizzano i progetti nei loro territori. Uno dei focus del Pon Iog è la formazione, finalizzata ad aumentare la partecipazione dei giovani e delle giovani Neet ad attività formative e alle misure di Garanzia Giovani. Per quanto riguarda quest’ultimo intervento, i Neet (persona che in un dato momento non studia, né lavora né riceve una formazione) registrati al programma al 31 agosto 2023 sono oltre 1, 7 milioni . Di questi, sono stati presi in carico dai servizi per l’impiego l’84,7%. Nel 79,4% dei casi si tratta di giovani con elevate difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro. Il 65,2% dei giovani presi in carico è stato avviato a un intervento di politica attiva: le misure erogate sono oltre 1 milione , in prevalenza tirocini extracurriculari (56,7%), seguiti da incentivi occupazionali (18,6%) e formazione (17,1%). Il tasso di inserimento occupazionale degli oltre 830mila giovani che hanno concluso l’intervento è del 67,3%, per un totale a fine aprile di oltre 559 mila occupati. Rispetto alla tipologia di contratto, si tratta nel 78,8% di rapporti di lavoro stabile con il 65,9% dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato e il 12,9% di contratti di apprendistato.

Per gli adulti, invece, a partire dal 2022, è attivo anche il programma Gol - Garanzia di occupabilità dei lavoratori - che ha avviato una riqualificazione dei servizi di politica attiva del lavoro che fa leva sul tema delle competenze e che rientra nell’azione di riforma finanziata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia (Missione 5, Componente 1).

A proposito di skills, l'Anno europeo della competenze punta a far crescere anche quelle trasversali, che sono il pensiero critico, il lavoro di squadra e le capacità di apprendimento, elementi essenziali per il lavoro, l'istruzione e la vita quotidiana. In Italia ne abbiamo un esempio con il progetto A Scuola di OpenCoesione (ASOC), che da più di dieci anni porta gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado ad interrogarsi sulle politiche di coesione attivando percorsi di monitoraggio civico su progetti finanziati da risorse europee o nazionali, che permettono loro anche di sviluppare competenze trasversali in grado di integrare e rafforzare quelle del curriculum. Le scuole possono infatti scegliere di utilizzare i temi del percorso didattico ASOC nell'ambito dell'insegnamento dell'Educazione Civica ma anche come contenuto delle attività di PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento - ex Alternanza Scuola-Lavoro)approfondendo anche competenze di statistica, che rientrano tra le STEM (dall'inglese science, technology, engineering and mathematics, termine utilizzato per indicare le discipline scientifico-tecnologiche e i relativi corsi di studio).

"Dobbiamo investire molto di più nella formazione e nello sviluppo delle competenze. Dobbiamo farlo lavorando fianco a fianco con le imprese. Nessuno meglio di loro conosce i profili professionali di cui hanno bisogno. Dobbiamo conciliare meglio queste esigenze con gli obiettivi e le aspirazioni di chi cerca un lavoro. Ma vogliamo anche attrarre verso il nostro continente le competenze necessarie per aiutare le imprese e rafforzare la crescita dell'Europa" ha detto Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea.

Nel ciclo di programmazione 2021-2027 il Fondo sociale europeo Plus (FSE+) ha un bilancio di oltre 99 miliardi di euro, oltre 14,8 dei quali destinati al nostro Paese (dato aggiornato al 31 dicembre 2023). In attesa di vedere in attuazione i progetti di tale ciclo di programmazione, che allo stanziamento delle risorse europee affiancano il cofinanziamento nazionale obbligatorio, questo Data Card celebra l’Anno europeo delle competenze attraverso cinque interventi finanziati nei cicli di programmazione precedenti, il 2014-2020 e il 2007-2013.