Data Card - La coesione, la scienza e il nostro futuro collettivo

10/11/2023

Il 10 novembre le Nazioni Unite celebrano il World Science Day for Peace and Development. Proclamato nel 2001 dall’UNESCO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura), la giornata ha l’obiettivo di evidenziare il contributo  significativo che la  scienza può offrire per lo sviluppo della società e mira a richiamare l’attenzione sulla necessità di coinvolgere un pubblico più ampio nei dibattiti sulle questioni scientifiche emergenti.

Il tema del 2023 è building trust in science, affinché la scienza possa plasmare il nostro futuro collettivo, secondo l’UNESCO, è necessario alimentare un sentimento di fiducia. “È la fiducia nella scienza che alimenta lo sviluppo e l'applicazione di soluzioni basate sull'evidenza alle molteplici sfide del nostro mondo. La fiducia nella scienza è una questione complessa. Incide sul modo in cui gli scienziati operano e sul modo in cui la scienza viene percepita dalla società” spiega il documento che introduce le celebrazioni della giornata, tra cui una tavola rotonda, in programma il 13 novembre, chiamata ad affrontare il  tema “al confine tra scienza, politica e società” (“Building Trust in Science at the Nexus of Science, Policy and Society”). “Il miglioramento della fiducia nella scienza - aggiunge l’analisi disponibile sul sito di UNESCO - rafforza le decisioni politiche basate sulla conoscenza e il sostegno della società alla loro applicazione”.

Con l’occasione del World Science Day for Peace and Development 2023, OpenCoesione pubblica una Data Card focalizzata su progetti finanziati dalla politica di coesione comunitaria nell’ambito del programma PON FESR FSE RICERCA E INNOVAZIONE, che nel ciclo di programmazione 2014-2020 ha finanziato in Italia 3.334 progetti in attuazione  al 31 agosto 2023, con un costo pubblico monitorato di 2,5 miliardi di euro (e pagamenti monitorati per 1,5 miliardi). Uno degli obiettivi del PON, gestito dal Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR), è infatti il rafforzamento della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell'innovazione, con azioni e interventi in tutto il Mezzogiorno (Abruzzo, Molise e Sardegna, classificate come regioni in transizione, e Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, come regioni meno sviluppate).

Le aree di specializzazione nelle quali investe il Programma sono  12: Aerospazio, Agrifood, Blue Growth (economia del mare), Chimica verde, Design, Creatività e made in Italy, Energia, Fabbrica intelligente, Mobilità sostenibile, Salute, Smart, Secure and Inclusive Communities, Tecnologie per gli Ambienti di Vita, Tecnologie per il Patrimonio Culturale.

I progetti raccontati in questa Data Card vedono come beneficiari il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), ente pubblico di ricerca nazionale con competenze multidisciplinari, vigilato dal Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR) e che si articola in diverse sedi territoriali con specifici ambiti di ricerca, e la Stazione zoologica Anton Dhorn di Napoli, che si occupa della ricerca sui processi fondamentali della biologia, con specifico riferimento agli organismi marini e alla loro biodiversità, un ente pubblico di ricerca vigilato dal MUR.