Storie di progetto

Il nuovo depuratore di Servola

Il progetto in breve

Il nuovo depuratore di Servola

La storia del progetto

Dal 2018 la città di Trieste ha un nuovo depuratore, collocato alla base della collina di Servola, da cui prende il nome. L’impianto è stato realizzato in tre anni e ha comportato un investimento di oltre 50 milioni di euro, 30 dei quali provenienti del Fondo per lo sviluppo e la coesione nel ciclo di programmazione 2014-2020.

L’avvio delle attività, che hanno portato alla dismissione del vecchio depuratore di Barcola, ha permesso tra l’altro alla Regione Friuli-Venezia Giulia di superare una procedura di infrazione comunitaria che pendeva dal 2008.

Il depuratore di Servola
Il depuratore di Servola. Ph. © AcegasApsAmga

Questo è successo, in particolare, perché adesso il trattamento biologico viene effettuato completamente a terra, come previsto dall’Unione europea, in un impianto che - come evidenzia con efficacia nella sua comunicazione istituzionale AcegasApsAmga, il soggetto gestore nonché beneficiario del finanziamento della politica di coesione - “dialoga con il mare”.

“Le tecnologie intelligenti permettono di calibrare in modo dinamico l’intensità del processo depurativo, in base ai dati che ci vengono forniti da Ogs e Arpa, che monitorano il mare: l’impianto modifica l’intensità dell’abbattimento di sostanze nutrienti delle quali il mare ha bisogno, come fosforo e azoto, per mantenere in equilibrio l’ecosistema” ha spiegato Paolo Jerkic, responsabile impianti di depurazione per AcegasApsAmga, in un’intervista al quotidiano il Piccolo.

Servola è la punta di diamante di un piano strategico che ha portato ad ammodernare e rendere più sostenibile l'intero sistema fognario-depurativo dell'area triestina, un territorio morfologicamente complesso. Le acque reflue, infatti, confluiscono nel depuratore dopo aver attraversato un sistema fognario fatto di 370 chilometri di condotte e 60 di canali e torrenti tombati, e vengono trattate, disinfettate e depurate, per poi essere rilasciate, attraverso due condotte sottomarine parallele di 7,5 chilometri, nel centro del golfo, grazie a 600 torrini che permettono una diffusione omogenea.

Il dialogo con il mare è reso necessario dal fatto che il golfo di Trieste ha fondali bassi ed è abbastanza chiuso: l'impianto è in grado di regolare l'intensità del processo depurativo in relazione ai mutevoli fabbisogni di sostanze nutrienti espresse dall'ambiente marino del Golfo di Trieste. Il mare, e quello di Trieste in particolare, vive di un equilibrio complesso e delicato, in cui quantità e qualità delle sostanze nutrienti presenti (come fosforo e azoto) sono fra gli elementi più importanti.

Grazie a un elevato livello di automazione e al sistema di telecontrollo il funzionamento del depuratore è garantito da una decina di persone. Di notte l’impianto è monitorato da remoto.

Il depuratore di Servola, che si estende su una superficie di 34.500 metri quadrati, ha la capacità di trattare tra gli 80mila e 100mila metri cubi di reflui al giorno, il che significa una popolazione di 190.000 abitanti equivalenti serviti. È il depuratore più importante dell'intero Friuli-Venezia Giulia.